[versione italiana - the English version will be added soon!]
Mi ricordo la volta in cui Akira approdo' in un cinema di un piccolo paese vicino a casa mia. Era come se un disco volante fosse atterrato nel bel mezzo di un borgo medievale. E come nel caso degli UFO, e' rimasta un'apparizione tanto shockante quanto unica. Ancora oggi, a distanza di quasi vent'anni, la proiezione di un anime in un cinema italiano e' un evento piuttosto raro. Il mercato dei cartoni animati non e' molto grande, e possiamo ritenerci fortunati se si degnano di farci vedere qualche film della Disney, della Pixar, o di Hayao Miyazaki. Se la gente smette di fare figli, probabilmente non arrivaranno piu' nemmeno quelli, visto che in tutto l'Occidente si continua a pensare che fumetti e cartoni animati sono solo roba per bambini.
Facciamo adesso un salto di otto ore (di fuso orario) e guardiamo cosa succede a Tokyo. L'edizione del venerdi del Japan Times porta la pagina dei cinema di Tokyo. Il 18 agosto, scorrendo il programma delle sale della sola Shibuya, cinque dei primi sette film elencati erano cartoni animati. Volendo estendere la ricerca ai quattro maggiori centri della metropoli (Shibuya, Ginza, Shinjuku e Ikebukuro) troviamo la bellezza di dieci cartoni animati, fra i quali cinque anime: Gedo Senki di Goro Miyazaki;
Naruto: Daikofun! Mikazuki Jima no Animal Panic Dattebayo;
Harukanaru Toki no Nakade di Toshiya Shinohara;
Toki o Kakeru Shojo di Mamoru Hosoda; e Pokemon Ranger to Umi no Oji Manaphy .
Un'altra opera giapponese era Toshi o Totta Wani, una raccolta di cortometraggi di Koji Yamamura il cui stile - peraltro straordinario per bellezza e poesia - non ha pero' niente a che fare con gli anime.
Ilcontingente straniero era invece rappresentato da Cars, Over the Hedge, Curious George e il lungometraggio francese Le roi et l'oiseau.
E' da notare che essendo Tokyo cosi grande, lo stesso film viene spesso programmato da piu' di un cinema. Il 18 agosto in cima alla lista c'erano Gedo Senki e Cars (8 sale), seguiti da Pokemon (7), Naruto e Over the Hedge (4). Roba da far saltare le coronarie agli appassionati stranieri.
A conti fatti sembra evidente che anime e manga vadano sempre forte nella loro terra di origine. E' vero che secondo i dati dell'Istituto Giapponese per il Commercio Estero (JETRO) gli affari sembrano andare meno bene che in passato. Nel 2003 il settore ha fatturato 191 miliardi di yen nel settore delle vendite, vale a dire un 10% in meno rispetto all'anno precedente, e anche il numero di film realizzati e' in declino (devo ammettere che quello della fine di agosto era un po' un esempio limite). La crisi del settore interno, cominciata nel 2001, e' tale che molte compagnie possono ritenersi fortunate se non finiscono l'anno in rosso. Detto cio', il Giappone produce ancora il 60% degli anime che vengono realizzati in tutto il mondo, la Tokyo International Anime Fair attrae un numero sempre maggiore di fan (80.000 l'anno scorso) e in TV si possono vedere piu' anime che mai. Christopher MacDonald, che dirige Anime News Network (uno dei piu' importanti siti dedicati al settore) e' stato in Giappone l'estate scorsa e si e' dimostrato sorpreso nel non trovare niente sul piccolo schermo (l'unica cosa che dice di avere scoperto e' Kindaichi Case Files). Evidentemente ha passato tutto il tempo a spasso. Di anime la televisione e' piena. Basta sapere dove e soprattutto quando cercare. La prima serata e' il regno dei programmi per i bambini e la famiglia in generale. Il venerdi, ad esempio, c'e' l'accoppiata Doraemon / Crayon Shinchan. La domenica alla stessa ora imperano da decenni Chibi Maruko e Sazae-san. Un altro seguitissimo spettacolo serale e' One Piece mentre la domenica mattina (dopo Bokenjer e Kamen Rider!) c'e' PreCure. Per vedere qualcosa di piu' "adulto" o un lungometraggio bisogna invece fare le ore piccole. Probabilmemte a quell'ora MacDonald stava gia' dormendo...
Friday, January 26, 2007
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